Il tumore della prostata è uno dei più comuni tra gli uomini e nel 90% dei casi, nelle sue fasi iniziali, non dà sintomi. La prevenzione, quindi, è importante: dati alla mano, il tumore interessa circa 1 uomo su 4 all’età di 50 anni, mentre il rapporto aumenta a 1 su 2 a 80 anni. Oltre l’età, i fattori di rischio possono essere l’obesità, una dieta ricca di grassi saturi e la familiarità.
Dalla prevenzione alla diagnosi fino all’intervento chirurgico, è molto importante essere seguiti da un urologo. In Humanitas Mater Domini il percorso di cura per il tumore della prostata coinvolge il paziente in tutte le fasi, grazie ad un’équipe di specialisti, indagini strumentali e tecniche chirurgiche mininvasive e all’avanguardia.
IL PERCORSO DI CURA
Illustrato attraverso gli specialisti di Humanitas Mater Domini
DIAGNOSI
Quali sono i principali esami?
FUSION BIOPSY. L’evoluzione della biopsia prostatica
Si tratta di un’innovativa tecnica diagnostica che unisce le immagini della Risonanza Magnetica (RM) con quelle di un ecografo 3D, restituendo un’immagine ancora più precisa e tridimensionale dell’area sospetta, per pianificare con maggiore sicurezza il trattamento.
TRATTAMENTI
Quali sono le alternative?
- Sorveglianza attiva (esami e controlli periodici)
- Radioterapia (radiazioni ad alta energia)
- Prostatectomia radicale (asportazione della prostata)
CHIRURGIA ROBOTICA
Rappresenta la nuova frontiera della chirurgia mininvasiva. Il robot “da Vinci” affianca il chirurgo in sala operatoria e conferisce al suo gesto una maggiore precisione e una minore invasività.
I VANTAGGI PER IL PAZIENTE
- Minor dolore post-operatorio
- Minore rischio di sanguinamento e necessità di trasfusioni
- Mininvasività ed incisioni più piccole per un miglior risultato estetico
- Riduzione dei tempi di degenza (in molti casi dimezzati)
- Ripresa più rapida delle attività quotidiane
Una migliore qualità di vita post-intervento
RECUPERO PRECOCE DELLA CONTINENZA URINARIA
In Humanitas Mater Domini è stata studiata e si utilizza una nuova tecnica chirurgica, la TZ sling. Eseguita contestualmente all’intervento, permette il recupero del controllo muscolare precoce nel 72% dei pazienti, contro il 58% con le tecniche tradizionali, durante la prima settimana post-operatoria.
RISPARMIO DEI NERVI RESPONSABILI DELL’EREZIONE
Si chiama Nerve sparing ed è una tecnica che, se indicata ed eseguibile durante l’intervento, consente di risparmiare le terminazioni nervose e ridurre i problemi legati alla ripresa della funzionalità sessuale dopo l’intervento.
Cosa accade dopo l’intervento?
RIABILITAZIONE
Può prevedere:
- BIOFEEDBACK. Attraverso uno strumento si registra e si valuta la capacità di contrarre i muscoli del pavimento pelvico. In questo modo è possibile riesce a sviluppare consapevolezza e capacità di funzione dei muscoli, anche attraverso esercizi guidati.
- ELETTROSTIMOLAZIONE. Si applica uno stimolo elettrico, personalizzato e non doloroso, che contrae i muscoli del pavimento pelvico per allenarli correttamente.
- TRAINING VESCICALE. Si tratta di esercizi, sia muscolari sia comportamentali, e di strategie volti a imparare a gestire correttamente l’intervallo di tempo che passa tra una minzione e l’altra, con lo scopo di evitare episodi di incontinenza.
FOLLOW-UP
In caso di necessità, è possibile rivolgersi a:
- AMBULATORIO DI RIABILITAZIONE ANDROLOGICA. Può essere necessario per la valutazione e della cura di problemi della sfera sessuale. Consiste in una visita andrologica e il successivo affiancamento in un percorso diagnostico terapeutico e riabilitativo.
- AMBULATORIO PER IL RECUPERO DELLA CONTINENZA URINARIA. Consiste in una visita urologica e il successivo affiancamento in un percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo, all’interno del quale possono essere prescritti anche degli esami strumentali, ad esempio l’esame urodinamico completo oppure la cistoscopia.
ÉQUIPE MEDICA
“Sconfiggere questo nemico è oggi possibile. Il riconoscimento nazionale del Bollino Azzurro di Fondazione Onda dimostra l’impegno costante di tutti gli specialisti dell’équipe di Humanitas Mater Domini e il valore del modello di cura che da anni adottiamo nel nostro ospedale e che ci permette di stare accanto ai pazienti in tutte le fasi del loro percorso: dalla diagnosi all’intervento fino al follow-up”.
DOTT. GIANLUIGI TAVERNA
Responsabile Urologia
Il percorso si esegue sia in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale sia privatamente.
Intervista al dottor Gianluigi Taverna, responsabile Urologia, per sfatare i falsi miti sul tumore alla prostata
HUMANITAS MATER DOMINI
La qualità non è un’opinione. Affinché i nostri obiettivi non rimangano una teoria, sulla nostra qualità e sui nostri indicatori di esito, vigilano costantemente enti regionali, nazionali ed internazionali che verificano e valutano il nostro agire. Siamo, infatti, uno dei 20 Ospedali Italiani accreditati “Joint Commission”, l’ente di accreditamento in sanità più grande e con più esperienza al mondo.
Dove Siamo
Humanitas Mater Domini
Via Gerenzano 2,
Castellanza (VA)