PROTESI D’ANCA:
INTERVENTI
PERSONALIZZATI
NELL’ORDINE
DEL MILLIMETRO

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    In Humanitas Mater Domini l’intervento di protesi d’anca è estremamente personalizzato sull’anatomia del paziente ed eseguito nel pieno rispetto delle strutture muscolari e tendinee. Tecnologia, tecniche chirurgiche ed esperienza specialistica si fondono per garantire diversi vantaggi post-operatori.

    SISTEMA DI NAVIGAZIONE COMPUTERIZZATO:

    per potenziare la precisione chirurgica e mostrare in anticipo l’esito dell’intervento

    Grazie all’algoritmo di calcolo di cui è dotato, il sistema di navigazione restituisce al chirurgo ortopedico dati oggettivi sulle dimensioni e sull’orientamento che le componenti protesiche dovranno rispettare per garantire un impianto estremamente personalizzato sull’anatomia del paziente.

    Attraverso l’integrazione delle immagini dell’articolazione acquisite nelle fasi pre e intraoperatorie, la tecnologia permette allo specialista di studiare con maggior precisione la morfologia del paziente, identificare le componenti protesiche più adeguate, evidenziare le variazioni di inserimento dell’impianto protesico nell’ordine di 3 gradi e della lunghezza dell’arto nell’ordine di 3 mm e vedere in anticipo l’esito dell’intervento. Il tutto senza inserire sul bacino e sulla gamba tracker metallici caratteristici, invece, dei sistemi di navigazione tradizionali.

    I PRINCIPALI VANTAGGI

    ACCESSO MININVASIVO ANTERIORE:

    per un risparmio di muscoli e tendini

    La chirurgia computer assistita completa un percorso di cura volto al pieno rispetto dell’anatomia del paziente.
    Il software di navigazione è stato studiato per rendere ancor più efficiente l’accesso mininvasivo anteriore, una tecnica chirurgica eseguita ancora in pochi centri ortopedici in Italia.
    Questa tecnica permette di impiantare la protesi attraverso una mini-incisione longitudinale sul lato anteriore della coscia. A differenza delle tecniche tradizionali muscoli e tendini non vengono lesi, ma divaricati, con il vantaggio di non indebolire la struttura muscolare dell’anca e di garantire al paziente un minor dolore post-operatorio e un più rapido recupero.

    LA TECNICA BIKINI:

    minor impatto estetico e psicologico della cicatrice

    Clicca e scopri di più

    L’accesso mininvasivo anteriore può essere eseguito con la tecnica bikini: l’incisione viene eseguita obliquamente (e non longitudinalmente) ripercorrendo la naturale piega dell’inguine. In questo modo la cicatrice potrà essere facilmente nascosta dallo slip o costume.

    Questa tecnica può essere eseguita solo in assenza di condizioni di sovrappeso o obesità e sempre previa indicazione dello specialista.

    I VANTAGGI DELLA TECNICA CHIRURGICA

    RIDOTTA CICATRICE
    (6-8 cm, invece che i
    tradizionali 15-20 cm)

    MAGGIOR RISPETTO
    DELL’ANATOMIA DEL
    PAZIENTE

    MINOR INDEBOLIMENTO
    DELLA STRUTTURA
    MUSCOLARE DELL’ARTO
    INFERIORE

    MINOR DOLORE
    POST-OPERATORIO

    PIÙ RAPIDO RECUPERO

    FAQ: DOMANDE PIÙ FREQUENTI SULL’INTERVENTO

    La tecnica Bikini può essere sempre eseguita?

    La tecnica Bikini può essere eseguita esclusivamente su indicazione dello specialista e in assenza di condizioni di obesità o sovrappeso.

    Quanto dura il tempo di degenza dopo l’intervento?

    Dopo l’intervento di protesi d’anca robot assistito la degenza può variare da 4 a 6 giorni. I giorni possono variare in base allo specifico caso clinico.

    Qual è il tempo di recupero post-intervento?

    L’intervento di protesi d’anca eseguito con il supporto di un sistema di navigazione computerizzato consente di abbandonare una stampella dopo 15 giorni dall’operazione. Il paziente può guidare dopo 30 giorni dalla rimozione dalla seconda stampella.

    I giorni possono variare in base allo specifico caso clinico.

    È necessario un percorso di riabilitazione dopo l’operazione?

    A seguito di un intervento di protesi dell’anca è importante imparare a riconoscere la nuova articolazione e integrarla nelle dinamiche motorie. Con questi obiettivi, dopo l’intervento il fisioterapista affianca il paziente attraverso un percorso di riabilitazione post-intervento avvalendosi di tecniche manuali, fisiche e/o robotiche.

    Seguire il percorso riabilitativo post-intervento aiuta a tornare a recuperare a pieno la piena e completa autonomia, tra cui anche svolgere l’attività sportiva pregressa senza il dolore che si avvertiva prima dell’intervento, ridurre i tempi di recupero, recuperare un range di movimento ottimale, migliorare la forza, la resistenza e la stabilità dell’anca e del cingolo pelvico, e infine reimpostare il proprio allineamento.

    (fonte: https://www.materdomini.it/news/protesi-allanca-come-si-svolge-il-percorso-di-riabilitazione/ )

    Come si svolge il percorso di riabilitazione?

    Il percorso riabilitativo si articola in tre fasi: la valutazione iniziale, il trattamento e la valutazione finale. Talvolta l’ortopedico può richiedere anche un trattamento riabilitativo prima dell’intervento (per esempio, in caso di severi deficit muscolari), per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’intervento chirurgico.

    A seguito della dimissione e in base al caso clinico, è importante programmare una seduta riabilitativa 2-3 volte a settimana per eseguire gli esercizi con la guida del fisioterapista, ricevere un trattamento di manipolazione e aggiornare il programma. Dopo 30-40 giorni circa, si può svolge il primo controllo ortopedico e, previo parere del chirurgo, sarà possibile avvalersi anche della piattaforma robotica. In Humanitas Mater Domini è presente il robot Hunova che affianca il fisioterapista nel percorso di riabilitazione del paziente.

    La valutazione finale, infine, viene generalmente redatta durante l’ultima seduta di fisioterapia ed è utile per fornire al paziente i risultati del percorso svolto, confrontando i dati con quelli raccolti a inizio percorso e a fornire indicazioni utili per i gesti della vita di tutti i giorni.

    (fonte: https://www.materdomini.it/news/protesi-allanca-come-si-svolge-il-percorso-di-riabilitazione/ )

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    PAROLA AGLI SPECIALISTI DEL PERCORSO

    Dott. Zerbinati

    Dott. Fabio Zerbinati

    Responsabile Ortopedia e Traumatologia

    “L’intervento di protesi d’anca è l’esempio perfetto di come l’esperienza dello specialista sia importante per la qualità e la buona riuscita di un’operazione. È proprio questa, infatti, che guida l’intervento e garantisce il corretto posizionamento delle componenti protesiche. Oggi, la precisione del chirurgo ortopedico viene potenziata dalla tecnologia, traducendosi in diversi vantaggi per il paziente”.

    HUMANITAS MATER DOMINI

    La qualità non è un’opinione. Affinché i nostri obiettivi non rimangano una teoria, sulla nostra qualità e sui nostri indicatori di esito, vigilano costantemente enti regionali, nazionali ed internazionali che verificano e valutano il nostro agire. Siamo, infatti, uno dei 20 Ospedali Italiani accreditati “Joint Commission”, l’ente di accreditamento in sanità più grande e con più esperienza al mondo.

    Dove Siamo

    Humanitas Mater Domini
    Via Gerenzano 2,
    Castellanza (VA)

    In Humanitas Mater Domini, l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia si occupa a 360 gradi della salute dell’apparato muscolo-scheletrico: dalla spalla alla mano, dall’anca al ginocchio, dalla caviglia al piede, grazie ad un team di specialisti dedicati e tecnologie innovative per la diagnosi e la cura delle diverse malattie degenerative e traumatiche.

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